Translate

mercoledì 1 giugno 2016

Il fu Mattia Pascal

Il fu Mattia Pascal

autore  Luigi Pirandello
1° edizione 1904
genere romanzo autodiegetico
lingua originale italiano
ambientazione '800 inizi '900
protagonisti Mattia Pascal (Adriano Meis)

il fu Mattia Pascal è il celebre romanzo di Pirandello che apparve dapprima a puntate sulla rivista "Nuova antologia  nel 1904  e che fu pubblicato in volume nello stesso anno
fu il primo grande successo di Pirandello  scritto in un momento difficile della sua vita

TRAMA

Mattia Pascal vive a Miragno dove il padre a lasciato in eredità alla moglie e ai due figli una discreta fortuna
Un disonesto amministratore si interessa di gestire questo patrimonio. Sposa Oliva, ragazza che Pascal conosceva bene con la quale intraprende una relazione adultera per un dispetto all'amministratore  che non può avere figli  e attribuisce la colpa a Oliva. Alla fine Oliva rimane incinta di un bambino figlio di Mattia
L'amico Pomino  dice al protagonista di aver scambiato una discussione con una serva scoprendo che Malagna l'amministratore  sta tramando qualcosa con la cugina  Marianna Dondi vedova Pescatore questa gli avrebbe rimproverato  di non riuscire ad avere figli  conseguenza dovuta al rifiuto di sposare Romilda figlia della vedova e  nipote di Malagna di cui Pomino è innamorato
Ora lo zio si sarebbe pentito di non aver accontentato la nipote Mattia e Pomino temono che l'uomo stia complottando con al cugina di avere un figlio da Romilda 
Pascal aiuto l'amico  e giusto per stordirlo gli dice che per salvare la giovane potrebbe sposarle
Con la scusa di una cambiale  Mattia si reca a casa di Marianna Dondi dove si trova anche Malagna e conosce Romilda si trattiene poco a casa della vedova Pescatore per poter tornare ancora da Romilda e dalla madre che però on sembra contenta dell'annuncio  di una sua prossima visita
Nonostante il giovane le parli di Pomino Romilda si innamora di mattia  e lui ricambia
Un giorno la ragazza rimasta sola con lui gli chiede di portarla via
Romilda viene messa incinta e pensa di preparare la madre alla notizia del suo inevitabile matrimonio
Riceve però una lettera da Romilda che gli spiega che non devono vedersi più
Mattia compresa la ragione per cui Romilda gli ha detto che non avrebbero più dovuto vedersi  si sente ingannato  da lei  si reca a casa di Oliva e mostra la lettera Oliva capisce che  Malagna non è il padre del bambino che aspetta Romilda ma Mattia le dice che ha disonorato la nipote e che deve rimediare
Il protagonista è costretto a sposare Romilda  e a convivere con la suocere Marianna Pescatore che lo disprezza
La vita familiare  è un inferno  umiliante il modesto lavoro nella Biblioteca Boccamazza
Mattia decide di fuggire e tentare una vita diversa
A Montecarlo vince alla roulette  un'enorme somma di denaro  e per caso legge su un giornale della sua presunta morte
ha così la possibilità di cambiare vita
Con il nome di Adriano Meis comincia a viaggiare poi si stabilisce a Roma come pensionante a casa del signor Paleari
s'innamora di sua figlia  Adriana e vorrebbe proteggerla dalle mire del losco cognato Terenzio
A questo punto  si accorge che la nuova identità fittizia non gli consente di sposarsi  né denunciare Terenzio  perché Adriano Meis all'anagrafe non esiste
Architetta allora un finto suicidio per poter riprendere la sua identità
Tornato a Miragno  dopo due anni  nessuno lo riconosce e la moglie è ormai risposata e con una bambina
Non gli resta che chiudersi in biblioteca e scrivere la sua storia  e portare ogni tanto i fiori sulla sua tomba

commento

in questo romanza ci fa capire che non si può vivere senza uno stato civile Mattia Pasca uomo che ha una doppia personalità si accorge chele due persone che vivono dentro di lui  sono in contrasto tra loro
Cerca di ribellarsi alle regole imposte dalla società ma ciò significa non vivere  inseguendo un sogno di libertà che lo renderà  schiavo  e che gli impedirà di vivere normalmente
un romanzo che si legge facilmente ricco di dialoghi  e riflessioni gran parte della narrazione si svolge  in biblioteca

sabato 28 maggio 2016

Luigi Pirandello

Luigi Pirandello

Nacque a Porto Empedocle (Agrigento)  nel 1867  da famiglia benestante
Terminati gli studi dell'ordine superiore si iscrisse alla Facoltà di lettere  dell'Università di Roma  ma completò gli studi  in Germania a Bonn il soggiorno in Germania ebbe un influsso determinante  sulle sue opinioni filosofiche si orientò  infatti verso la concezione idealistica che in lui divenne sentimento di solitudine individuale scetticismo sulla capacità dell'uomo di arrivare a una qualsiasi certezza su di sé e sulla realtà esterna
Tornato in Sicilia si sposò e tronò  a Roma dove fu per vari anni professore di lettere italiane al Ministero

Le opere
La sua attività di drammaturgo iniziata nel 1898 ma intensificata dopo il 1910  ebbe dapprima alcuni contrasti  nella sua fase originale  col pubblico italiano ma ottenne presto  fama mondiale riconosciutagli  nel 1934 con l'assegnazione del premio Nobel e confermata poi dalle traduzioni  nelle lingue dei principali popoli civili  e dall'influsso  esercitato sul teatro europeo specialmente quello francese
alle poco felici prove in versi fece seguire un deciso orientamento verso la prosa narrativa  e scrisse per esortazione del corregionale Capuana  un primo romanzo d'ambiente  siciliano L'esclusa  e più tardi  nel 1913 i Vecchi e i giovani  che inquadrò nella cornice  di storia contemporanea  ed espresse in esso  le delusioni succedute nell'isola alle speranze rinnovatrici portate dal Rinascimento  Ma il romanzo  in cui più autenticamente è riflesso il problema pirandelliano della personalità con umorismo triste  e insieme la malinconica pietà per l'uomo fu Il fu Mattia Pascal
In questo romanzo si trovano i principali temi  dell'arte di Pirandello  il desiderio di evasione dall'angoscia di una insostenibile situazione familiare  vivissimo nel protagonista, il gioco di una sorte beffarda  e illusoria che sembra favorirlo spargendo la falsa notizia della sua morte, la morsa della società che gli impedisce  di ricostruirsi una vita  di crearsi cioè un'altra personalità sì che  il protagonista rimane come un sopravvissuto  a se stesso  vivente di vita fisica sebbene morto a ogni vita sociale ed umana
questi medesimi temi si trovano disseminati in diversi numerose situazioni che Pirandello descrisse in varie storie poi raccolte in  Novelle per un anno

Ma più tardi convinto com'era dell'immediatezza della comunicazione di un messaggio sociale ed umano attraverso il teatro  decise di portare gli stessi temi  sulla scena dapprima di commedie di stampo borghese  (Pensaci Giacomino , così è se vi pare , la Signora Morli uno e due)
Queste situazioni psicologiche di contrasto tra il parere e l'essere tra  la maschera dell'ideale e il sentimento  del contrario  donde scaturiva l'umorismo  tragico di Pirandello si prestavano ad essere rappresentate sulla scena come  proiezione della natura drammatica della situazione in cui l'autore  vedeva dibattersi i personaggi
Il teatro pirandelliano fondato appunto sul tragico umorismo  trattò questi ed altri temi tutti ricondotti  però al tema fondamentale e universale dell'uomo  che cerca invano di conoscere se stesso e gli altri aggirandosi  in un mondo caratterizzato da fenomeni illusori  a cominciare da quella maschera che  è la sua personalità alla ricerca vana di una verità sulla sua natura sui rapporti con gli altri  sulla responsabilità morale
E' insomma rispecchiato nel teatro pirandelliano il travaglio della società contemporanea  angoscia di solitudine, affannosi e vani tentativi di ricerca e di conquista di verità e di giustizia anelito a salvare nel naufragio d'ogni certezza alcuni valori primordiali ed eterni dell'umanità come l'amore puro e fedele l'affetto materno la pietà per i deboli e vinti della società e della vita

Pirandello quando scrisse il suo primo romano Marta Ajala che poi intitolo Esclusa  sembrò volesse seguire la poetica naturalistica del Verismo ma in effetti egli svuotò  il realismo di ogni consistenza facendo balenare una contraddizione insanabile fra essenza ed apparenza
Egli costruì una  realtà interiore  ma scavò contemporaneamente al di dentro  di quella realtà per scoprire la pena in essa nascosta
Pirandello non è filosofo E' appunto un attento e appassionato osservatore della realtà  al quali non sfugge che la vita dell'uomo è costruita su due piani correlati che nell'uomo c'è un dualismo senza soluzione  fra quel che egli è e quello  che crede di esser o che pare agli altri  in comseguenza di ciò ogni definizione  è impossibile  come ogni certezza
Entra perciò nell'arte con Pirandello il Relativismo  applicato in tutte le situazioni  nella nostra esistenza a testimoniarne  la precarietà e la provvisorietà
La visione  pirandelliana del mondo è pessimistica : della realtà coglie solo parvenze, nel consorzio  umano trova dolore esistenziale contraddizioni irriducibili che non riescono  a costituire la vera certezza anche se tentano di ammantarsi di certezza
Il personaggio pirandelliano è il risultato del frantumarsi dell'unità psicologica e morale  in un mosaico  di apparenze ingannevoli  il suo dramma consiste nell'avere perduto sempre la coerenza e l'organicità delle sua unità etica e psicologica
Il personaggio pirandelliano  concludendo ha la consapevolezza di uno essere più "uno " ma "centomila" quindi "nessuno" 
Pirandello con la sua arte  e con il suo tragico umorismo polemizza contro i valori- tabù di una società ipocrita borghese  fa saltare la maschera e  scopre e mostra ai lettori e agli spettatori al di là del "parere"  sanguinante e partecipa pietoso  al dramma umano
Quindi non solo logica del paradosso di Pirandello ma partecipazione al dolore  dell'uomo che egli scopre scavando nel profondo, al di là dell'apparenza, fino all'essenza nascosta e spaurita dell'uomo

schema delle opere

opere di poesia

Mal giocondo (rime 1889)
Pasqua di Gea (rime 1891)
Elegie renane (rime 1895)

romanzi

Il fu Mattia Pascal
l'esclusa
il turno
suo marito
uno nessuno e centomila
i vecchi e i giovani
si gira

teatro

Pensaci Giacomino
così è (se vi pare)
sei personaggi in cerca d'autore
Enrico VI
L'uomo dal fiore in bocca
il piacere dell'onestà
Liolà
come prima meglio di prima
ciascuno a suo modo

opere di narrativa

novelle per un anno

saggi

l'umorismo

domenica 8 maggio 2016

tesina di 3 media

tesina di 3 media

per la prima volto lo studente deve elaborare una tesina complessa rispetto ai temi che sono abituati a fare
con questa infatti si può vedere cosa ha imparato nei tre anni di studio  e soprattutto se riesce a collegare  e mettere in  evidenza le capacità dello studente
di solito un po' di preoccupazione è normale
la data ufficiale  valida per tutto il territo nazionale è la prova invalsi del 17 giugno 2016 che durerà 2 ore e 30

la prova di italiano  consiste  in un tema  ci saranno 5 possibilità di scelta di una traccia durerà 4 ore  e gli studenti hanno a disposizione il vocabolario

la seconda prova scritta sarà la prova di matematica che durerà 3 ore  e che

poi ci sarà la prova di inglese e  della durata di 3 ore

dopo le prove scritte ci sarà l'esame orale in cui si dovrà presentare una tesina

ecco alcuni collegamenti che potrete fare

adolescenza

italiano  verga lo sfruttamento minorile il libro rosso malpelo
storia  adolescenza nel periodo fascista
inglese Oliver twist
scienze alimentazione  problemi
francese il piccolo principe
arte  arte contemporanea i tatuaggi
geografia terzo mondo come vivono i ragazzi
ed civica diritti dei bambini
tecnologia internet e i ragazzi
musica musica che piace agli adolescenti
ed fisica sport che uniscono

bellezza

italiano  estetismo d'annunzio
storia bell'époque
scienze venere
inglese Oscar Wilde
arte neoclassicismo

cibo 
italiano  Promessi sposi carestia a Milano
storia scambio di cibo con la scoperta dell'America
scienze cibo e alimentazione
ed fisica dieta per chi fa sport
arte l'ultima cena Leonardo

caduta del fascismo
storia caduta del fascismo
italiano Quasimodo
arte Modigliani  pittore ebreo
scienze bomba atomica
geografia  Europa durante la seconda guerra mondiale
ed fisica stop olimpiadi per la guerra
i canti partigiani

globalizzazione

italiano globalizzazione
storia neocolonialismo
scienze energie rinnovabili
ed tecnica internet
francese le voyage
geografia  India e la globalizzazione
musica etnica
ed fisica calcio in tutto il mondo
musica concerti internazionali
ed tecnica petrolio

la cultura del fronte
storia prima guerra mondiale
geografia Europa
italiano Gabriele d'Annunzio
inglese Hemingway
arte Boccioni
musica la leggenda del Piave


venerdì 8 aprile 2016

Pasolini

Pasolini

Pier Paolo Pasolini  è nato a Bologna e morto tragicamente a Roma in una situazione misteriosamente scabrosa dopo una vita  condotta tra scandali; come uomo è oggetto di esaltazione e di biasimo  da parte dei critici e dei moralisti di mestiere
Come Moravia rappresenta l'interpretazione della crisi  della borghesi del nostro paese  così Pier Paolo Pasolini  impersona  la crisi profonda in cui è piombata al  coscienza di certa gioventù  del tempo
Si potrebbe  definir come scrittore  e come uomo in continua contraddizione con se stesso, in lui infatti coesistono  e convivono irrequietezza la ribellione  la spiccata  sensibilità la sessualità esasperata e la purezza forse più desiderata che vissuta
Le note dominanti della sua vita amore e repulsione sono  alla base del suo dramma esistenziale
Dall'esame della sua produzione  considerata in periodi diversi  si possono ricavare i motivi e i temi più salienti  della sua poetica
Da una posizione romantica espressa nella produzione inversi cui ha dato  luogo la raccolta "la meglio gioventù  composta di poesie  scritte in dialetto friulano  con la traduzione dello stesso autore
E' passato attraverso una crisi di maturazione politica ad una visione che si potrebbe definire sociologica 
La concezione idillico-mistica  del Pasolini del primo periodo  in cui canta il suo Friuli  e la sua gente come un paese  e una popolazione senza miseria, senza afflizione, senza dolori, è superata dalla presa di coscienza dei problemi sociali  che sono fondamento  della sua poesia del secondo periodo
I contadini che ha cantato  en "la meglio gioventù " come componenti  di una società che vive  in comunione  con le cose accettando  indifferentemente la vita e la morte in una posizione quasi metastorica, nel secondo periodo entrano nella storia, attraverso la guerra e la resistenza che hanno insegnato loro che i mali non sono il risultato di una serie di fatti determinati dal fato ma l'effetto delle deliberazioni di uomini senza scrupoli  ingiusti e prepotenti 
Pasolini fu un uomo  dalla psicologia aggrovigliata  e complessa dalla vita torbida e tormentata
Ama e rifiuta con la stessa intensità con la medesima violenza
Rompe così con la sua gente  le volta le spalle e cerca altre strade altri oggetti su cui riporre  il suo amore  e quindi la sua violenza
Scrive ancora poesie  e pubblica " Le ceneri di Gramsci " che manifestano in termini chiarissimi  un "populismo"  voluto e cosciente
L'opera  poetica pasoliniana però è poco valida : in essa  si risentono alternativamente  i due diversi toni del Carducci  e del Pascoli
"Le ceneri di Gramsci " debbono essere considerate il discorso  che Pasolini  fa su se stesso  piuttosto che su Gramsci
Egli si rivela  un marxista  che professa  ormai un populismo razionale un militante della politica ma non un credente  nel marxismo
Si è così ancora una volta  di fronte a una persona che vive in contraddizione con se stesso
Lontano ormai  dal suo Friuli  e dalla sua gente è  alla ricerca di un popolo  in cui possa identificarsi  e crede di trovarlo nella gente di borgata fra i relitti umani  di bidonville  a Roma : un popolo costituito da rappresentanti di un sottoproletariato  quasi  zingaresco  di omosessuali  prostitute ladri teppisti  ruffiani alla ricerca di espedienti per vivere
E questa la folla talvolta inverosimilmente disumanizzata diventa protagonista della sua opera narrativa
NARRATORE
Come narratore  appartiene al neorealismo 
sono due romanzi che rilevano nella sua interezza la sua personalità di uomo e scrittore che manifestano il suo travaglio interiore con il suo credo artistico e con il suo impegno politico  di scritto re che con la rappresentazione del sottoproletariato  del bidonville romano vuole  forse non solo  compassionare la folla protagonista  dei suoi romanzi  ma e  soprattutto  denunciare colpe e insieme colpevoli di quella aberrante e disumanizzante  situazione sociale  e morale in cui vivono accampati  miserabili sbandati immigrati dal meridione d'Italia
Questo il tema fondamentale di "Ragazzi di vita " 1955  e una "vita violenta " 1959  naturalmente rimpolpato con tutte le situazioni  scabrose amori impossibili  di "relazioni particolari " di atteggiamenti  e comportamenti anomali e patologici di  omosessuali  ruffiani ladri prostitute
"Una vita violenta " ha per protagonista un  "ragazzo di vita " politicamente impegnato  prima missino per il gusto di essere contro  poi democristiano  perché spera  che la tessera del partito democratico cristiano  possa fargli ottenerne un alloggio  ed infine comunista per la presa di coscienza attraverso esperienza diretta di assoluta carenza di organizzazione sanitaria pubblica e con la speranza di una resurrezione sociale  ad opera del comunismo
La posizione politica di Tommasino (protagonista di "una vita violenta") non è  il frutto di una consapevole scelta ma il tentativo di trovare un modo  con cui combattere la borghesia responsabile  nel suo ruolo di classe dirigente che non riesce o meglio non vuole attuare la giustizia sociale 
E' triste ricordare che Pasolini  finisce la sua vita terrena proprio per effetto della furia violenta di una dei suoi "ragazzi di vita" che si abbatte senza freno e senza pietà  sul suo corpo dopo lo scempio

Le ultime opere
sono poesie "la religione del mio tempo "   "poesia in forma di rosa "    "Alì dagli occhi azzurri
"Teorema"   "Il vangelo secondo Matteo "

venerdì 25 marzo 2016

Cesare Pavese

Cesare Pavese

nacque  a Santo Stefano Belbo (cuneo) nel 1908.
La sua  prima attività letteraria fu quella di traduttore e di saggista
Tradusse da autori inglesi  e americani 
Nel 1935  a causa del su aperto antifascismo fu arrestato e quindi mandato al confino di polizia
Dopo il 1945 visse a Torino  dove lavorò  per l'editore  Einaudi
Morì suicida il 27 agosto del 1950
Di lui sono notevoli le due raccolte di poesie  Lavorare stanca (1936) e Verrà la morte e avrà i tuoi occhi (1951  postumo )  il diario intitolato il mestiere di vivere (1952 postumo)  intriso di profonda amarezza e il libro di racconti  Notte di Festa (1953 postumo )
Le opere più importanti di Cesare Pavese  sono però i romanzi  Prima che il gallo canti  - La bella estate
Nei romanzi si legge il totale impegno di Pavese antifascista partigiano e comunista in un tentativo di lotte e di combattimenti  per risanare la società corrotta e crudele
ma la sua sollecitudine sociale fu vinta e domata dalla sua affinata e pessimistica sensibilità  e dal suo intellettualismo, che gli suggerirono  una tematica, che poi gli era più congeniale  di sensi tristi e decadentistici
del uso dramma esistenziale sono  sicure e sincere testimonianze  il mestiere di vivere e il suo epistolario 
Le cose importanti per Pavese  uomo ed artista furono la poesia la regina del mondo  come egli stesso la definì; la cultura  in cui si impegnò con costanza e continuità; la donna, che egli concepì  come un Assoluto, anche se i suoi rapporti con l'altro sesso  furono di attrazione-repulsione  di amore-odio
Pavese, sebbene se lo fosse proposto  con serietà  e con convinzione non riuscì ad attuare il suo impegno sociale, come si rileva dalle sue opere  e in particolare dai romanzi
In Pavese c'è un contrasto tra infanzia-maturità, che è  il punto focale della spiritualità dell'uomo contemporaneo c'è quasi una teorizzazione razionale che si riflette sul piano storico-geografico di questo contrasto che così si può indicare :infanzia, età primitiva, campagna; età matura, civiltà, città
Al suo dramma esistenziale di uomo che sente i legami e i limiti  dell'attualità  contingente  e aspira ad una vita più ampia  che lo impegni socialmente  Pavese reagisce  con i disordine e la sessualità
In tutta l'opera maggiore di Pavese c'è il contrasto irreducibile tra ragione e fantasia infantile che fa nascere i miti li alimenta e li fa diventare matrice del nostro IO  più profondo
E dal mito dell'infanzia, della fantasia e, quindi  dall'immaginazione che è evasione e negazione della conoscenza, l'uomo e, quindi lo scrittore Pavese non si libererà mai e perciò non potrà mai  neanche conoscere
Nasce qui il pessimismo di Pavese (dialoghi con Lurcò)
Un'opera più scopertamente politica è il Carcere in cui Stefano il protagonista è un confinato politico (è chiaro biografismo )  con tutti i suoi problemi di uomo, che è costretto  a vivere in isolamento  che lo turba e lo tormenta  per la sua condizione di confinato prescindendo dalla causa (politica) del suo isolamento
Anche il Compagno rileva una modestissima vocazione politica di Pavese 
E' così anche per la casa in collina
Carcere, Compagno, la casa in collina sono tre aspetti dell'attività politico-letterario di Pavese che rivelano la scarsa vocazione politica  dell'autore che non riesce a risolvere il suo problema esistenziale
Per comprender in modo completo ed esatto il mondo interiore di Pavese la sua arte e i suoi intimi drammi è utile ed indispensabile soffermarsi ad esaminare pur molto velocemente i suoi romanzi  La luna e i falò  e paesi tuoi 
Paesi tuoi è il suo primo romanzo e manifesta certi caratteri del romanzo americano (trasformazione della Langa in un far West di provincia)
Non può assumere un ruolo  diverso dall'esercitazione letteraria dalla preparazione dell'autore  al grande romanzo  La luna e i falò considerato dalla critica il capolavoro di Pavese
si può dire che in questo romanzo  c'è tutto il mondo  interiore con riflessi ora decadentisti ed ora crepuscolari dell'autore :  il mito la nostalgia  per l'infanzia definitivamente trascorsa e non più  ripetibile l'amore  per le Langhe  e per i contadini, l'antipatia, per i borghesi  che turbano con i loro godimenti la severità delle colline il giudizio negativo delle speranze cui la Resistenza aveva dato modo ed occasione di nascere
tutto il romanzo è pervaso d'intensa nostalgia  per l'addio al passato che non torna più nemmeno per effetto dell'attività memoriale; addio ai miti dell'infanzia  e alle illusioni  distrutti dalla maturità fatta d'esperienza e di conoscenza nazionale

venerdì 12 febbraio 2016

sillaba e versi

sillaba e versi

i verso italiano e il computo della sillabe

i generi letterari in versi  a cui abbiamo ora accennato  devono sottostare ad alcune regole  che nel loro insieme costituiscono una particolare disciplina  detta metrica  la quale indica  come debbono essere formati i versi come questi devono essere eventualmente ordinati in strofe  e le strofe in componimenti

se leggiamo una composizione in versi sentiamo un'armonica cadenza essa è dovuta al determinato numero di sillabe  che compone il verso (numero che varia a seconda della specie dei versi) all'accento  ritmico e quando c'è dalla rima
Secondo  il numero delle sillabe  di cui è composto il verso prende il nome di 

bisillabo  (due sillabe)
ternario (tre sillabe)
quaternario (quattro sillabe)
quinario (cinque sillabe)
senario (sei sillabe)
 settenario (sette sillabe)
ottonario (otto sillabe)
novenario (nove)
decasillabo (dieci)
endecasillabo (undici)

vi sono inoltre i versi doppi  il doppio quinario (due quinari) accoppiati  insieme doppio senario  (due senari) ecc.

per contare il numero di sillabe contenute in un verso occorre tenere conto di alcuni fenomeni fonetici  o figure metriche  quali la sinalefe (detta elisione)  lo iato  la sineresi  la dieresi

SINALEFE
 quando la parola termina per vocale e la parola che segue comincia per vocale (vocali non accentate) o per h le due vocali formano una sola sillaba  ovvero si considera come non esistente la finale della parola della prima parola

per es

e vidivi  entro terribile  stipa

la vocale  finale di vidivi  si considera inesistente e la si fa cadere  e per il computo delle sillabe  si considera  come se fosse scritto  "e vidiventro  terribile stipa" e  si ha un endecasillabo

la sinalefe non ha luogo quando o ambedue le vocali  o una sola di queste è accentata si ha allora la figura metrica chiamata IATO

SINERESI
contrazione in una sola di due vocali appartenenti a sillabe diverse  e quindi che non formano un dittongo
es 
 ch'io  perdei la speranza dell'altezza

DIERESI
è l'opposto della  sineresi : due vocali di un dittongo  vengono pronunciate distinte per ragioni poetiche  la dieresi si indica con un doppio punto  sopra la prima vocale

dolce color d'oriental zaffiro

se la parola termina con  due o più vocali  (es miei mio  via pio  ecc.)  esse all'interno  del verso formano  una sillaba sola mentre fanno sempre dieresi in fin di verso

es.
andiam chè  la via lunga ne sospinge

un poeta può anche avvalendosi delle cosiddette licenze poetiche  aggiungere una sillaba in principio della parola (protesi)  in mezzo (epentesi)  o alla fine (paragoge)

ignudo    similemente    fue

come pure può sopprimere  una sillaba all'inizio  di una parola (aferesi) nel mezzo  (sincope)
o alla fine apocope

verno ( inverno )   opre ( opere )  polve (polvere)

inoltre il poeta è talvolta portato a sostituire una vocale con una consonante in una data parola  (dando luogo ad una antitesi fonetica) o a trasporre una lettera (avvalendosi di una  metatesi)

es
lome (lume)   savere (sapere)   dipigne (dipinge)

per il computo delle sillabe è inoltre necessario tenere presente che l'ultima parola del verso si considera sempre piana  anche se è tronca o sdrucciola


per quanto riguarda l'ortografia poetica si usava nel passato porre la lettera maiuscola alla prima parola di ciascun verso oggi  questa tendenza è abolita
si usava pure  porre l'accento circonflesso ^  sulle parole contratte  tipo voto  ( vuoto )

quando si riportano i versi
uno dopo l'altro senza andare a capo  dopo ciascuno  di essi si mette una sbarra |


mercoledì 10 febbraio 2016

scrivere un tema - descrivere una cosa

scrivere un tema - descrivere una cosa

se si tratta di descrivere una cosa (un frutto, una bicicletta,  un tavolo)  secondo i genere di questa si inizia una descrizione di un suo late o si procede lentamente osservando e  descrivendo fino all'estremità opposta oppure dal centro  verso la periferia o dall'alto verso il basso o viceversa oppure prima nel suo complesso poi  in ciascuna sua parte si possono svolgere per esempio i seguenti punti 
 
1) quale è la cosa che si sta per descrivere
     in quale luogo si trova
 per rendere mino monotona la descrizione  e dare maggior naturalezza  nel suo inizio bisogna inquaderarla  in un fatto in 'azione in un ricordo in un luogo
 
es descrivi un vecchio giocattolo
 
la giornata era noiosa pioveva  ad un tratto mi venne un'idea  rovistare tra le vecchie cose, i ricordi di quando ero bambino
 
2) qual è la sua forma esterna 
    quali  le sue dimensioni  (grande piccola  di giusta misura)
    qual è il valore 
    di che materiale è fatta
     è elastica liquida  densa
    quali sono le sue qualità estetiche ( bellezza eleganza semplicità proporzione ecc:)
 
3) qual è il suo colore esterno 
 
4)  descrizione particolareggiata delle parti  di cui  si compone la cosa con tale precisione che chi legge può vederla 
 
5) secondo la natura della cosa si noti quale sapore odore  manda la sensazione tattile  se molle flessibile duttile friabile
 
6) utilità (utile superfluo adatto a ..)  a cosa serve 
 
7)  Giudizio (piace non piace e perché )
 
8) accenniamo se è la prima volta che la vediamo o l'abbiamo già vista in passato e quando
 
questa linea possiamo applicarla ad una puntina
 
sul banco davanti a me stanno una qua e una là alcune puntine da disegno di tanto in tanto mi viene voglia di giocherellarci  ne tento una tra le mani  è nuova e lucidissima
nonostante la sua piccolezza  è costruita con cura. Ha una forma di chiodo  con la testa larghissima  ha un colore metallico  lucente
la testa larga presenta in periferia una strettissima fascia circolare separata dal resto della testa stessa da un linea leggermente incisa nell'acciaio.
Più internamente  sono incise  alcune lettere in stampatello  che indicano la marca di fabbrica della puntina ETERNA . Dal centro  della testa verso l'esterno  si apre una fessure a forma di triangolo  in cui vertice  tocca la fascetta circolare  il pezzetto di metallo  che la riempiva è piegato in modo da formare una punta che si eleva  perpendicolarmente rispetto alla testa della puntina 
la puntina è leggerissima  e rigida nelle sue parti. Sembra una cosetta insignificante  invece ha pur essa un impiego ben utile  serve a fissare la carta da disegno sul tavolo  non potrei fare senza
cominciai ad usare le puntine in quinta elementare