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mercoledì 1 giugno 2016

Il fu Mattia Pascal

Il fu Mattia Pascal

autore  Luigi Pirandello
1° edizione 1904
genere romanzo autodiegetico
lingua originale italiano
ambientazione '800 inizi '900
protagonisti Mattia Pascal (Adriano Meis)

il fu Mattia Pascal è il celebre romanzo di Pirandello che apparve dapprima a puntate sulla rivista "Nuova antologia  nel 1904  e che fu pubblicato in volume nello stesso anno
fu il primo grande successo di Pirandello  scritto in un momento difficile della sua vita

TRAMA

Mattia Pascal vive a Miragno dove il padre a lasciato in eredità alla moglie e ai due figli una discreta fortuna
Un disonesto amministratore si interessa di gestire questo patrimonio. Sposa Oliva, ragazza che Pascal conosceva bene con la quale intraprende una relazione adultera per un dispetto all'amministratore  che non può avere figli  e attribuisce la colpa a Oliva. Alla fine Oliva rimane incinta di un bambino figlio di Mattia
L'amico Pomino  dice al protagonista di aver scambiato una discussione con una serva scoprendo che Malagna l'amministratore  sta tramando qualcosa con la cugina  Marianna Dondi vedova Pescatore questa gli avrebbe rimproverato  di non riuscire ad avere figli  conseguenza dovuta al rifiuto di sposare Romilda figlia della vedova e  nipote di Malagna di cui Pomino è innamorato
Ora lo zio si sarebbe pentito di non aver accontentato la nipote Mattia e Pomino temono che l'uomo stia complottando con al cugina di avere un figlio da Romilda 
Pascal aiuto l'amico  e giusto per stordirlo gli dice che per salvare la giovane potrebbe sposarle
Con la scusa di una cambiale  Mattia si reca a casa di Marianna Dondi dove si trova anche Malagna e conosce Romilda si trattiene poco a casa della vedova Pescatore per poter tornare ancora da Romilda e dalla madre che però on sembra contenta dell'annuncio  di una sua prossima visita
Nonostante il giovane le parli di Pomino Romilda si innamora di mattia  e lui ricambia
Un giorno la ragazza rimasta sola con lui gli chiede di portarla via
Romilda viene messa incinta e pensa di preparare la madre alla notizia del suo inevitabile matrimonio
Riceve però una lettera da Romilda che gli spiega che non devono vedersi più
Mattia compresa la ragione per cui Romilda gli ha detto che non avrebbero più dovuto vedersi  si sente ingannato  da lei  si reca a casa di Oliva e mostra la lettera Oliva capisce che  Malagna non è il padre del bambino che aspetta Romilda ma Mattia le dice che ha disonorato la nipote e che deve rimediare
Il protagonista è costretto a sposare Romilda  e a convivere con la suocere Marianna Pescatore che lo disprezza
La vita familiare  è un inferno  umiliante il modesto lavoro nella Biblioteca Boccamazza
Mattia decide di fuggire e tentare una vita diversa
A Montecarlo vince alla roulette  un'enorme somma di denaro  e per caso legge su un giornale della sua presunta morte
ha così la possibilità di cambiare vita
Con il nome di Adriano Meis comincia a viaggiare poi si stabilisce a Roma come pensionante a casa del signor Paleari
s'innamora di sua figlia  Adriana e vorrebbe proteggerla dalle mire del losco cognato Terenzio
A questo punto  si accorge che la nuova identità fittizia non gli consente di sposarsi  né denunciare Terenzio  perché Adriano Meis all'anagrafe non esiste
Architetta allora un finto suicidio per poter riprendere la sua identità
Tornato a Miragno  dopo due anni  nessuno lo riconosce e la moglie è ormai risposata e con una bambina
Non gli resta che chiudersi in biblioteca e scrivere la sua storia  e portare ogni tanto i fiori sulla sua tomba

commento

in questo romanza ci fa capire che non si può vivere senza uno stato civile Mattia Pasca uomo che ha una doppia personalità si accorge chele due persone che vivono dentro di lui  sono in contrasto tra loro
Cerca di ribellarsi alle regole imposte dalla società ma ciò significa non vivere  inseguendo un sogno di libertà che lo renderà  schiavo  e che gli impedirà di vivere normalmente
un romanzo che si legge facilmente ricco di dialoghi  e riflessioni gran parte della narrazione si svolge  in biblioteca

sabato 28 maggio 2016

Luigi Pirandello

Luigi Pirandello

Nacque a Porto Empedocle (Agrigento)  nel 1867  da famiglia benestante
Terminati gli studi dell'ordine superiore si iscrisse alla Facoltà di lettere  dell'Università di Roma  ma completò gli studi  in Germania a Bonn il soggiorno in Germania ebbe un influsso determinante  sulle sue opinioni filosofiche si orientò  infatti verso la concezione idealistica che in lui divenne sentimento di solitudine individuale scetticismo sulla capacità dell'uomo di arrivare a una qualsiasi certezza su di sé e sulla realtà esterna
Tornato in Sicilia si sposò e tronò  a Roma dove fu per vari anni professore di lettere italiane al Ministero

Le opere
La sua attività di drammaturgo iniziata nel 1898 ma intensificata dopo il 1910  ebbe dapprima alcuni contrasti  nella sua fase originale  col pubblico italiano ma ottenne presto  fama mondiale riconosciutagli  nel 1934 con l'assegnazione del premio Nobel e confermata poi dalle traduzioni  nelle lingue dei principali popoli civili  e dall'influsso  esercitato sul teatro europeo specialmente quello francese
alle poco felici prove in versi fece seguire un deciso orientamento verso la prosa narrativa  e scrisse per esortazione del corregionale Capuana  un primo romanzo d'ambiente  siciliano L'esclusa  e più tardi  nel 1913 i Vecchi e i giovani  che inquadrò nella cornice  di storia contemporanea  ed espresse in esso  le delusioni succedute nell'isola alle speranze rinnovatrici portate dal Rinascimento  Ma il romanzo  in cui più autenticamente è riflesso il problema pirandelliano della personalità con umorismo triste  e insieme la malinconica pietà per l'uomo fu Il fu Mattia Pascal
In questo romanzo si trovano i principali temi  dell'arte di Pirandello  il desiderio di evasione dall'angoscia di una insostenibile situazione familiare  vivissimo nel protagonista, il gioco di una sorte beffarda  e illusoria che sembra favorirlo spargendo la falsa notizia della sua morte, la morsa della società che gli impedisce  di ricostruirsi una vita  di crearsi cioè un'altra personalità sì che  il protagonista rimane come un sopravvissuto  a se stesso  vivente di vita fisica sebbene morto a ogni vita sociale ed umana
questi medesimi temi si trovano disseminati in diversi numerose situazioni che Pirandello descrisse in varie storie poi raccolte in  Novelle per un anno

Ma più tardi convinto com'era dell'immediatezza della comunicazione di un messaggio sociale ed umano attraverso il teatro  decise di portare gli stessi temi  sulla scena dapprima di commedie di stampo borghese  (Pensaci Giacomino , così è se vi pare , la Signora Morli uno e due)
Queste situazioni psicologiche di contrasto tra il parere e l'essere tra  la maschera dell'ideale e il sentimento  del contrario  donde scaturiva l'umorismo  tragico di Pirandello si prestavano ad essere rappresentate sulla scena come  proiezione della natura drammatica della situazione in cui l'autore  vedeva dibattersi i personaggi
Il teatro pirandelliano fondato appunto sul tragico umorismo  trattò questi ed altri temi tutti ricondotti  però al tema fondamentale e universale dell'uomo  che cerca invano di conoscere se stesso e gli altri aggirandosi  in un mondo caratterizzato da fenomeni illusori  a cominciare da quella maschera che  è la sua personalità alla ricerca vana di una verità sulla sua natura sui rapporti con gli altri  sulla responsabilità morale
E' insomma rispecchiato nel teatro pirandelliano il travaglio della società contemporanea  angoscia di solitudine, affannosi e vani tentativi di ricerca e di conquista di verità e di giustizia anelito a salvare nel naufragio d'ogni certezza alcuni valori primordiali ed eterni dell'umanità come l'amore puro e fedele l'affetto materno la pietà per i deboli e vinti della società e della vita

Pirandello quando scrisse il suo primo romano Marta Ajala che poi intitolo Esclusa  sembrò volesse seguire la poetica naturalistica del Verismo ma in effetti egli svuotò  il realismo di ogni consistenza facendo balenare una contraddizione insanabile fra essenza ed apparenza
Egli costruì una  realtà interiore  ma scavò contemporaneamente al di dentro  di quella realtà per scoprire la pena in essa nascosta
Pirandello non è filosofo E' appunto un attento e appassionato osservatore della realtà  al quali non sfugge che la vita dell'uomo è costruita su due piani correlati che nell'uomo c'è un dualismo senza soluzione  fra quel che egli è e quello  che crede di esser o che pare agli altri  in comseguenza di ciò ogni definizione  è impossibile  come ogni certezza
Entra perciò nell'arte con Pirandello il Relativismo  applicato in tutte le situazioni  nella nostra esistenza a testimoniarne  la precarietà e la provvisorietà
La visione  pirandelliana del mondo è pessimistica : della realtà coglie solo parvenze, nel consorzio  umano trova dolore esistenziale contraddizioni irriducibili che non riescono  a costituire la vera certezza anche se tentano di ammantarsi di certezza
Il personaggio pirandelliano è il risultato del frantumarsi dell'unità psicologica e morale  in un mosaico  di apparenze ingannevoli  il suo dramma consiste nell'avere perduto sempre la coerenza e l'organicità delle sua unità etica e psicologica
Il personaggio pirandelliano  concludendo ha la consapevolezza di uno essere più "uno " ma "centomila" quindi "nessuno" 
Pirandello con la sua arte  e con il suo tragico umorismo polemizza contro i valori- tabù di una società ipocrita borghese  fa saltare la maschera e  scopre e mostra ai lettori e agli spettatori al di là del "parere"  sanguinante e partecipa pietoso  al dramma umano
Quindi non solo logica del paradosso di Pirandello ma partecipazione al dolore  dell'uomo che egli scopre scavando nel profondo, al di là dell'apparenza, fino all'essenza nascosta e spaurita dell'uomo

schema delle opere

opere di poesia

Mal giocondo (rime 1889)
Pasqua di Gea (rime 1891)
Elegie renane (rime 1895)

romanzi

Il fu Mattia Pascal
l'esclusa
il turno
suo marito
uno nessuno e centomila
i vecchi e i giovani
si gira

teatro

Pensaci Giacomino
così è (se vi pare)
sei personaggi in cerca d'autore
Enrico VI
L'uomo dal fiore in bocca
il piacere dell'onestà
Liolà
come prima meglio di prima
ciascuno a suo modo

opere di narrativa

novelle per un anno

saggi

l'umorismo