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venerdì 26 maggio 2017

il verso la metrica e computo delle sillabe

il verso italiano e computo delle sillabe

I generi letterari in versi a cui abbiamo ora accennato, soggiacciono ad alcune norme, che nel loro insieme  costituiscono  una particolare disciplina, detta metrica, la quale  indica come devono essere formati i versi  come questi devono essere eventualmente  ordinati in strofe e le strofe in componimenti.

Se leggiamo  una composizione in versi  sentiamo un'armonica cadenza. Essa è  dovuta al determinato numero di sillabe che compone il verso (numero che varia secondo le specie dei versi), all'accento ritmico e, quando c'è, alla rima.
Secondo il numero delle sillabe di cui è composto il verso prende il nome di  BISILLABO ( due sillabe) TERNARIO (tre sillabe)  QUATERNARIO (quattro sillabe), di QUINARIO (cinque sillabe), di SENARIO (sei sillabe) di SETTENARIO (sette sillabe) OTTONARIO, NOVENARIO, DECASILLABO, ENDECASILLABO (otto, nove, dieci, unici sillabe).

Vi sono inoltre versi doppi : il doppio quinario ( due quinari accoppiati)  doppio senario ( due senari) ecc.

Per contare il numero delle sillabe contenute in un verso  occorre tenere conto di alcuni fenomeni fonetici o figure metriche quali la sinalefe (detta anche elisione)

Sinalefe quando una parola termina per vocale e la parola che segue comincia per vocale (non accentata)  o per h le due vocali formano una sola sillaba ovvero si considera come non esistente la vocale finale della prima parola.

questa isola

La Sinalefe non ha luogo quando o ambedue le vocali o una sola di queste è accentata  si ha allora la figura metrica chiamata iato

che è

La sineresi  contrazione in una sola di due vocali appartenenti a sillabe diverse

parea

dièresi  E' l'opposto della sineresi  due vocali di un dittongo vengono pronunciate distinte per ragioni poetiche e si indica con un doppio punto sopra la prima vocale

Ä

Se una parola termina con due o più vocali  esse sono nell'interno del verso formano una sillaba sola mentre fanno sempre dièresi alla fine del verso.

via -  mio - miei

Un poeta può avvalendosi delle cosiddette licenze poetiche aggiungere una sillaba in principio di una parola (pròtesi) o nel mezzo (epentesi)  o alla fine (paragoge)

ignudo (nudo)  similemente (similmente)

come pure può sopprimere  una sillaba all'inizio di una parola (aferesi) nel mezzo di essa  (sincope)
o alla fine (apòcope)

verno (inverno)  opre (opere)

Inoltre il poeta è talvolta portato a sostituire  una vocale o una consonante in una data parola dando luogo a una antitesi fonetica o a trasporre una lettera avvalendosi della metàtesi.

lome (lume)

Per il computo delle sillabe è inoltre necessario tenere presente che l'ultima parola del verso si considera sempre piana  anche se tronca o sdrucciola.

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